sabato 4 dicembre 2010

Quel matto son io (Negramaro)

Ho sentito dire che c’è un matto in giro con le tasche
piene di parole e sogni che nessuno ha realizzato
e non sa coltivare se non dentro la sua testa vuota
e dentro le speranze di chi non ha mai deciso niente
sono ancora avvolti in cellophane e carta d’alluminio
e pesano di tutti quei rimpianti che ogni uomo ha dentro
e pensano che siano ottimi rimedi contro il tempo
perché possa un giorno muoversi in un altro senso
ho sentito dire che quel matto è ancora in giro adesso
vomita parole da un megafono che resta spento
e non si dà mai pace fino a quando ogni sguardo è appeso
alle sue tasche ancora troppo piene di conigli e fiori
e solo adesso me ne rendo conto che non c’è nessuno in giro
e che è soltanto quel che penso mentre poi mi guardo intorno
ciò che vedo è il mio riflesso su uno specchio troppo stanco
di morirmi sempre addosso
quel matto son io
che vorrebbe un cappello più grande
ed un paio di mani più attente
che nasconda bene perfino alla gente
il segreto
di quel che son io
che se avessi un cappello più grande
ti terrei da quel mondo distante
tra fiori e conigli non pesa alla gente
il segreto di te
tra fiori e conigli perfino la gente ha paura
di me
ho sentito ridere dell’uomo e delle debolezze
ogni volta che per ogni sbaglio ha perso le certezze
dentro a quel cilindro nero non nasconde più sorprese
solo quello che rimane senza trucco e senza attese
sembra un pozzo senza fine e senza fiori da mostrare
i conigli tremano non sanno più scappare
poi mi guardo intorno
è sbiadito il mio
riflesso su quello specchio troppo stanco
di morirmi sempre addosso
quel matto son io
che vorrebbe un cappello più grande
ed un paio di mani più attente
che nascondan bene perfino alla gente
il segreto
di quel che son io
che se avessi un cappello più grande
ti terrei da quel mondo distante
tra fiori e conigli
non pesa alla gente
il segreto
di quel che son io
tu sai chi sono io
che se avessi un cappello più grande
ti terrei da quel mondo distante
tra fiori e conigli
non pesa alla gente
il segreto di te
tra fiori e conigli
non pesa alla gente
il segreto di me
tra fiori e conigli
perfino la gente
ha paura di me


lunedì 29 novembre 2010

Novembre

Piove, 
piove sui palazzi e sulle strade.
Piove sugli alberi e sulle foglie ormai stanche, ormai gialle ai loro piedi; stanche come questo novembre che ci sta lasciando.
Quante cose accadute, quante emozioni vissute.
E' trascorso cosi veloce da non riuscir neppure a trattenere il respiro. Conti fino a dieci ed è già domani.
Quanti pensieri, lacrime e paure; quante pagine di libri e storie vissute.
Novembre te ne vai,ma dove? e cosa lasci?
Aspetta ancora un po'...dammi il tempo di pensare. O se non vuoi, almeno, restituiscimi quei giorni in cui tutto sembra grigio, in cui tutto sembra vuoto. Intingi l'arcobaleno nelle pozzanghere, e le nuvole colorale di giallo...Sullo specchio dipingimi un sorriso..e dammi nuovi occhi per vedere il mondo, nuove orecchie per sentirne i rumori, nuove mani per accarezzarlo.
Se devi proprio andare, vai!
Ma porta via con te questo dolore. L'insopportabile rancore.
Vai...e regalami colore...l'albero di NATALE.
Regalami la neve per giocare.
Ma quante cose sono successe e quante ancora ne succederanno...
Novembre se ne sta andando...mentre cade la pioggia e bussa il vento alla finestra...
Piove su di me, sulla mia vita...io sto ferma, aspettando di svegliarmi e vederla piu' pulita.